«Hanno fatto un deserto e lo hanno chiamato...pace»

GRAZIA DE MARCHI CANTA LA PACE IN UN RECITAL A SONA

Leonardo Rebonato

Stasera (29/8) a Sona per chiudere la rassegna “Sona Estate” presso Villa Landini Sparici con inizio alle 21,00 la “Cantattrice” veronese GRAZIA DE MARCHI presenta il recital dal titolo HANNO FATTO UN DESERTO E LO HANNO CHIAMATO… PACE. Grazia de Marchi ripropone, dopo l’esordio dello scorso maggio, questo suo nuovo spettacolo che lancia un messaggio forte chiaro ed inequivocabile: la vita di ogni persona è sempre la cosa più importante, ogni guerra è l’antitesi della vita. L’artista veronese lancia questo grido con un recital che, come un elegante collage, lega canzoni come “Il disertore” di Boris Vian, “La ballata dell’eroe” di De Andrè a discorsi di pace come il famoso “I have a dream” di Martin Luther King o “Poveri noi plagiati dal potere” da una riflessione di un prete in prima linea come don Giulio Battistella. La colonna sonora di questo collage di pace è affidata alle mani esperte di Gianantonio Mutto al pianoforte, alle percussioni di Massimo Rubolotta e all’intervento recitativo di Tiziano Gelmetti.

Lo spettacolo proposto da Grazia De Marchi si scosta leggermente dalle sue produzioni fin qui conosciute legate a Jaques Brel o Pasolini, dal suo CD “Lasciatemi vivere” o le più conosciute proposte legate alla musica popolare, ma è una spinta istintiva di una donna, di una artista che non riesce ad essere indifferente davanti ai purtroppo recenti venti di guerra, un grido forte per partecipare con la propria arte ad una azione di rivincita della pace in un momento in cui certi valori sono messi in discussione. Non a caso questo recital chiude la rassegna estiva di Sona: il piccolo comune veronese aderisce infatti al movimento COMUNI PER LA PACE e l’occasione di stasera è da non perdere per due semplici motivi: la solidarietà ad un movimento che crede nella pace come ad un valore insostituibile e la certezza della capacità di emozione che solo una grande artista come Grazia riesce a dare, sempre e comunque.

Leonardo Rebonato

http://www.livepoint.it/newpoint_articolo_stampa.asp?art=321

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